L’impatto della digitalizzazione nell’evoluzione degli studi professionali e delle PMI

L’indicatore che misura lo stato di attuazione dell’Agenda Digitale in Europa (Digital Economy and Society Index = DESI) evidenzia che i paesi europei che hanno fatto balzi in avanti nella loro trasformazione digitale sono anche quelli che crescono maggiormente da un punto di vista economico, sociale, industriale e nella lotta alla corruzione. Non solo siamo in ritardo, ma secondo l’ultimo rapporto della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione della nostra PA e sugli investimenti in nuove tecnologie, scontiamo anche il fortissimo deficit di competenze tecniche dei dirigenti pubblici, fatto che rende particolarmente squilibrato il rapporto coi fornitori.

La quarta rivoluzione industriale, era che stiamo attraversando, infatti può essere rappresentata, semplificando, con il concetto dell’interazione tra i vari macchinari di produzione e i gestionali per la “produzione di dati” correnti. In questo mondo dove la digitalizzazione si sta espandendo a macchia d’olio, i professionisti, nella fattispecie i commercialisti, si domandano come possono inserirsi per supportare le imprese e continuare in modo sereno le loro attività che pure sono oggetto di trasformazione digitale e non solo. Nel futuro prossimo infatti il professionista commercialista vedrà mutare l’oggetto del proprio lavoro. Se funzionerà la digitalizzazione del sistema Italia al più tardi entro il 2020, la fatturazione elettronica, le dichiarazioni precompilate e quant’altro , produrranno un’inversione di tendenza: quelle che oggi sono le attività tradizionali e maggioritarie (contabilità, paghe, dichiarazioni fiscali, etc) occuperanno sempre meno risorse all’interno dello studio professionale  mentre al contrario l’assistenza continua al cliente , fornita a tutto tondo in tema di consulenza aziendale diventerà il vero cavallo di battaglia. Le aziende si aspetteranno dai propri consulenti servizi ad alto valore aggiunto, tra i più innovativi, un’efficace assistenza nel settore del web marketing e nell’utilizzo di sistemi tecnologici come il sistema di Business Intelligence e in generale il commercialista dovrà formare ed assistere il cliente in qualsiasi situazione.

Nel brevissimo termine il commercialista si vedrà comunque calato in tutte le attività legate al processo di informatizzazione e digitalizzazione delle aziende ma soprattutto di quelle meno strutturate e più lontane dalla digitalizzazione che risultano essere la maggioranza delle imprese italiane. Solo il 30% degli studi è in grado di sfruttare le nuove tecnologie per innovare i servizi, i processi interni e le relazioni con il cliente anche se studi (Osservazione ICT & Commercialisti – School of Management del Politecnico di Milano) hanno dimostrato il risparmio di costi indotto dalla de materializzazione e i benefici derivanti dalla digitalizzazione del rapporto con i clienti.

Il Commercialista rappresenta ancor oggi l’unico consulente aziendale capace di rivestire il ruolo di interlocutore privilegiato per l’utilizzo compiuto ed efficace degli strumenti di BI. Il cammino su questa strada è ancora però lungo e il commercialista dovrà dedicare molto del suo tempo alla formazione professionale indirizzata alla conoscenza degli strumenti innovativi di BI e alle nuove specializzazioni richieste dal mercato che sempre più si presenta sul web. Il commercialista sarà necessariamente il primo professionista di riferimento nella gestione aziendale in questo mondo di micro realtà aziendali “destrutturate” e con una cultura imprenditoriale per lo più ancora da fissare. Nessun software infatti potrà mai sostituire il commercialista nella sua funzione di consulente aziendale e tutti gli strumenti di BI si fondano sull’aggregazione strategica di dati la cui “qualità” dovrà sempre essere indagata da un esperto.

L’attuale momento storico è particolarmente ricettivo per favorire lo sviluppo digitale. Infatti dopo aver focalizzato i propri sforzi sull’ammodernamento dei processi produttivi in chiave Industry 4.0, le aziende si sono rese conto che la piena valorizzazione di questi investimenti è possibile solo a condizione di sviluppare le competenze necessarie a presidiare le nuove modalità di gestione operativa dei flussi produttivi nel loro complesso. Sempre di più le aziende sono consapevoli di potere acquisire vantaggi competitivi dai dati che per il momento sono solo memorizzati (per esigenze di processo), ma non realmente analizzati.

Negli ultimi anni, si sono sviluppate iniziative anche in sinergia tra il mondo accademico e le aziende, per costruire dei curricula che avviino alla professione del data scientist, offrendo le competenze di base in modo più strutturato. Così come conclude l’Osservatorio delle competenze digitali anno 2018(Agenzia per l’Italia digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri): “In questo scenario risulta evidente come le competenze digitali, dalle capacità di usare strumenti informativi fino alla loro realizzazione e gestione attraverso conoscenze specialistiche, giochino un ruolo chiave per lo sviluppo delle professioni in un contesto sempre più globalizzato e pervaso dalla tecnologia. E’sempre più evidente infatti che le professioni tradizionali stanno evolvendo e cambiando e che in questi cambiamenti assumono particolare rilevanza le competenze e skill digitali. Da questa evidenza che deriva dai dati, nasce una sfida per lavoratori e aziende. Per i primi è quella di aprirsi al cambiamento in atto e acquisire le competenze utili a far evolvere la propria professionalità nell’era digitale. Per le aziende la sfida è di ammodernare non solo i processi produttivi, ma anche quelli formativi e di sviluppo del capitale umano, affinché esso acquisisca le competenze che permettono la crescita e la competitività nell’era digitale.”

In conclusione, stando ai risultati dell’Osservatorio delle competenze digitali anno 2018, si rileva che tra tutte le indagini effettuate manca lo studio del trend legato al progressivo emergere di nuove professioni associate ai nuovi processi o funzioni abilitati dalla trasformazione digitale, obiettivo di indagine della ricerca.

 

Coordinatori della ricerca Dott. Marco Ginesi e Dott.ssa Fabiola Caso

 

Abstract della ricerca: abstract-ricerca-limpatto-della-digitalizzazione-nell%e2%80%99evoluzione-degli-studi-professionali-e-delle-pmi