Il II RAPPORTO 2018 della FBV su DIVARIO GENERAZIONALE: UN PATTO PER L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI

 

COMUNICATO STAMPA

 

OGGETTO: Il II RAPPORTO 2018 della FBV su DIVARIO GENERAZIONALE: UN PATTO PER L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI

 

E’ stato presentato stamane a Roma, in LUISS, il II Rapporto 2018 della Fondazione Bruno Visentini su “Il divario generazionale. Un patto per l’occupazione dei giovani”. I lavori sono stati introdotti dalla Presidente LUISS Emma Marcegaglia e dal Presidente della Fondazione Alessandro Laterza, cui sono seguiti gli interventi dai Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e Stefano Buffagni (Affari regionali e Autonomie).

Dopo la presentazione dei risultati del Rapporto da parte di Luciano Monti, Condirettore scientifico FBV e uno dei curatori del Rapporto, è seguito un Panel di discussione moderato da Simona Sala, giornalista del TG1 RAI, al quale sono intervenuti: Carmelo Barbagallo, Segretario generale UIL, Claudio Durigon Sottosegretario Ministero Lavoro e Politiche sociali, Gianna Fracassi Segretaria Nazionale CGIL, Annamaria Furlan Segretaria generale CISL, Fabio Marchetti Condirettore scientifico FBV e tra i curatori del Rapporto, Carmela Palumbo Capo dipartimento MIUR, Alessio Rossi Presidente Giovani Imprenditori Confindustria e Stefano Sacchi Presidente INAPP- Istituto Nazionale Analisi Politiche Pubbliche. Ha chiuso i lavori la Vice Presidente della Camera Mara Carfagna.

 

“Divario generazionale” è il ritardo accumulato dalle nuove generazioni, rispetto alle precedenti, nel raggiungimento della propria indipendenza economica e “Indice di Divario Generazionale (GDI – Generational Divide Index), è l’indicatore sintetico costruito per rilevare gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento della maturità economica e sociale delle nostre giovani generazioni.

Con il II Rapporto 2018 la Fondazione Bruno Visentini – a un anno dalla presentazione del I Rapporto “Il divario generazionale tra conflitti e solidarietà” - compie, su un tema tanto strategico per il futuro del nostro Paese, un ulteriore passo in avanti, con l’elaborazione di un nuovo e più sofisticato “Indice di Divario Generazionale” (il GDI 2.0) e un’analisi incrociata tra le nuove sfide della digitalizzazione e dell’automazione e il conseguente ruolo delle nuove generazioni nell’economia digitale dei prossimi anni.

Attraverso, in particolare, la mappatura delle misure generazionali e non generazionali con impatto nella riduzione del divario introdotte dal legislatore nell’ultimo anno e una comparazione con 19 Paesi, nel Rapporto si avanza una nuova proposta di intervento coordinato e senza ulteriori oneri per lo Stato dell’importo di 4,5 mld di euro, grazie alla razionalizzazione e messa a sistema delle attuali misure generazionali per 3,7 mld di euro e 800 ml  di euro recuperabili da altre misure che indirettamente hanno un impatto generazionale.

Proposta diretta a ridurre tale ritardo e definita “Una mano per contare”, poiché prevede cinque specifiche misure a sostegno dell’occupazione giovanile concernenti: 1) la transizione scuola-lavoro (con esperienze sia regionali sia estere in aziende delle filiere più innovative); 2) la ricerca e lo sviluppo in azienda (con assegni di ricerca e master nei settori strategici); 3) la formazione e l’orientamento all’occupazione (con formazione continua presso aziende e prestazione di servizi presso le PP.AA. locali); 4) l’impiego e l’autoimpiego (con contributi alle start-up innovative in settori prioritari e in imprese culturali e creative e con sgravi contributivi per l’impiego a tempo indeterminato); 5) il bonus abitazione (con sostegni alle spese di affitto o di acquisto prima casa o di restauro immobili in aree interne o rurali).

Ciò mediante un conto individuale da mettere a disposizione dei nostri giovani, che possono liberamente scegliere quando e dove utilizzarlo, e che prevede la possibilità, nell’arco di poco meno di vent’anni (tra i 16 e i 34 anni), di acquisire servizi, benefit fiscali, sgravi contributivi, al fine di integrare le proprie esperienze per raggiungere l’indipendenza economica e sociale, nonché di poter disporre di una casa e di servizi di supporto a una nuova famiglia.

 

Questo II Rapporto vuole essere, pertanto, un concreto e documentato contributo al superamento dei principali ostacoli e barriere che attendono i giovani nel loro percorso di crescita personale e professionale, un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Il presupposto stesso, infatti, perché il nostro Paese possa “contare di più” è che possano “contare di più” le sue giovani generazioni.

 

Fondazione Bruno Visentini

Roma, 11 dicembre 2018

 

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